sabato 1 maggio 2010

PRENDI COSCIENZA DELLA TUA AUTORITA



PRENDI COSCIENZA DELLA TUA AUTORITA



Genesi. 1: 26 – 31”



"E Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine, ... e Dio creò l'uomo a sua immagine, ..., e Dio benedica l'uomo, dandogli dominio e autorità su tutte le cose sulla terra. ... "



Ci rendiamo conto che abbiamo tutte le autorità?


Con questa autorità, Adamo dà un nome a tutte le creature sulla terra, non era Dio a farlo, perché Egli rispettava l'autorità che ha dato ad Adamo, e soprattutto voleva vedere come li avrebbe chiamati e come avrebbe manifestato la sua autorità.



Adamo perse questa autorità quando ha mangiato il frutto proibito, dando così il potere al diavolo.


Con la nuova nascita in Cristo diventiamo nuove creature, non facciamo più parte della discendenza di Adamo, ma della discendenza di Cristo. Gesù ha preso dalle mani del diavolo l’autorità che Adamo gli ha dato, dandocela a noi.



Quando il diavolo tentò Eva, lei sapeva di avere questa autorità sopra il diavolo e poteva semplicemente dire a lui (il serpente) di stare zitto e andare via, e lui (il serpente) avrebbe sicuramente obbedito. Ma lei non ha reagito così, invece si è messa a parlare con il serpente ed è finalmente caduta nella tentazione.


(Genesi 3:1-6)



Quando siamo di fronte ai problemi nella nostra vita, Dio non ci chiede di studiare o “dialogare” con il problema, ma di prendere autorità su di esso. Attraverso il dialogo, noi sbaglieremo sicuramente come Eva, e vedremo che il problema non può essere risolto, ma se prendiamo e manifestiamo l'autorità, come Dio vuole, il problema ha una sola cosa da fare, obbedire e andare lontano, o semplicemente sparire.



La nostra autorità si manifesta quando confessiamo con la nostra bocca e crediamo che quello che confessiamo si realizzerà.


Prendi l’esempio dall’albero che Gesù ha maledetto. Il giorno dopo seccò e morì ed i discepoli rimasero stupiti, ma Gesù disse a loro di avere semplicemente la fede in Dio e di non dubitare in ciò che diciamo, o confessiamo ... (Marco 11 :12-13, 20 -23).



Spesso, ciò che noi confessiamo non si realizza perché mancano due elementi importanti: la fede e la credenza.


Diventando cristiani, riceviamo tutti la fede, ma molte volte non crediamo, e questa è la causa dei nostri fallimenti. Noi non crediamo che Dio possa compiere una cosa particolare, o quest'ultima può davvero accadere se lo confessiamo, ma Dio ci chiede solo di confessare (parlare) e credere. Gesù ha anche aggiunto la condizione del nostro cuore (Marco 11, 25). Dobbiamo avere un cuore che perdona gli altri in modo che Dio perdona anche a noi. La condizione del nostro cuore ha un posto importante in quello che noi confessiamo, perché un cuore puro è giusto davanti al Signore, e ciò che noi confessiamo sicuramente accadrà.



È arrivato il momento in cui dobbiamo prendere il nostro posto davanti à tutte le circostanze e essere fermi nella nostra fede quando confessiamo e dichiariamo qualcosa nel nome di Gesù.


Ricordate che con la bocca si è in grado di benedire e maledire, dalla bocca può venire la salvezza o la vostra schiavitù, davanti ad ogni circostanza della vostra vita.



Con la Parola, Dio ha creato questo mondo e il mondo sussiste con la sua parola. Con le nostre parole possiamo davvero cambiare le cose della nostra vita per sempre.



Pastore louis molembo.

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